giovedì 9 febbraio 2017

L’altra metà… della rivoluzione di genere

a cura di Rosa Tomasino


Mia madre è fissata con il femminismo, me ne parla spesso, non so perché?
E’ un fenomeno che non mi riguarda e mi annoia un po’, sono già indipendente e faccio tutto quello che fanno i miei coetanei maschi, e poi sa di vintage questo femminismo, non se ne parla neanche più a scuola. 
Mia madre dice che non è così, che la mia condizione è un risultato provvisorio che nel corso della vita posso parzialmente o del tutto perdere; ed è proprio la mia generazione ( ho 17 anni) a essere fortemente a rischio d’involuzione sul piano privato/familiare per via del futuro che mi aspetta: precarizzazione e mobilità lavorativa, età pensionabile molto avanzata, affievolimento delle conquiste sindacali, assenza del welfare da qui ai prossimi 30 anni etc.. Mi ha spiegato che in condizioni di instabilità economica familiare ed in presenza di figli, ( io li vorrei ) immediatamente si ripristinano i ruoli tradizionali e soprattutto antropologicamente condizionati dal vincolo naturale ed esclusivo della maternità che ancora e per fortuna, aggiungo, ci riguarda e pertanto ci  sono alte probabilità che io ritorni a stare a casa. Ma come?
Per ragioni economiche e per il proseguimento della specie io debbo tornare indietro?
Non se ne parla proprio!
Evolvetevi uomini del futuro, fate un passo avanti anche voi come lo abbiamo fatto noi conquistando con onore e competenza tutti gli spazi che la società maschilista ci aveva negato.
Ora tocca a voi conquistare tutti gli spazi che avete furbamente evitato come governare casa e accudire la prole con amore e tenerezza, proprio come una madre. Senza sentirvi sminuiti, anzi nobilitati dalla convinzione che state producendo reddito familiare a beneficio di tutti, anche, azzardo, per consentire una scintillante carriera alla vostra talentuosa compagna.
Questa sì che è una bella rivoluzione culturale di genere! Strano?
Mi sento femminista come la mamma!

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